CENNI STORICI
Il sito su cui sorge Catanzaro, al centro del Golfo di
Squillace, è ricco di
testimonianze paleolitiche e neolitiche.
Poco hanno lasciato i Romani, ai quali si deve soprattutto la costruzione di strade tra
cui limportantissima Capua - Reggio del 132 a.C.
Il primo nome di spicco inerente alla storia catanzarese è quello di Flavio Aurelio
Cassiodoro, nato a Squillace nel 490, collaboratore dellimperatore Teodorico, il
quale fondò sul monte Coscia un centro di studi e di ricerche.
Catanzaro, già nel nome, mostra le sue origini bizantine (la sua
fondazione risale al IX-X secolo, esso deriva dal bizantino KATANTZARION, cioè
città posta sotto un rilievo terrazzato.
Antichi storici catanzaresi, raccontano che la città fu fondata
nell804 da due condottieri bizantini, Cattaro e Zaro, da cui derivò il nome
Cattarozaro, in seguito Catanzaro. E però probabile che questa leggenda sia sorta
per conferire maggiore veridicità alla storia o che sia stata tratta da qualche
tradizione orale del tempo, o sia sorta per la necessità di avere degli eroi eponimi.
"Alta su una rupe ventosa ed aperta verso il mare Jonio"
(L. Settembrini), Catanzaro dominava i traffici lungo unantichissima e
frequentatissima strada istmica tra Jonio e Tirreno.
Il sito originario di Catanzaro fu il colle Pazzano o Greca, dove si
rifugiarono le popolazioni rivierasche in fuga dalla malaria e dalle invasioni saracene.
Nel 1059 il normanno Roberto Il Guiscardo conquista la città, che
tutta conserverà a lungo nei secoli il carattere bizantino.
Ai Bizantini si deve lintroduzione dellarte della seta da
cui Catanzaro trarrà fama e ricchezza.
Lo sviluppo dellarte serica catanzarese è stata favorita anche
dai Normanni, con i "Capitoli" del 1473, Carlo V che nel 1519 conferì alla
città gli " Statuti dellArte della Seta".
Sarà lo stesso Carlo V ad assegnare alla città lo stemma onorifico
rappresentante unaquila coronata che sovrasta i tre colli della città di Catanzaro
e recante la scritta "sanguinis effusione" che ricorda la valorosa impresa dei
catanzaresi che difesero eroicamente la città dallassedio.
Nel 1532, dopo lunghe controversie con Taverna divenne, per volere
dello stesso Carlo V, sede Vescovile.
I vecchi quartieri artigiani
Cocole, Filanda, Fondachello, Grecìa,
Paesello e Zingarello, sorti in età medievale, sono un dedalo di viuzze strette e
circolari che conservano i tratti dellantica cittadella bizantina.
Al feudalesimo normanno seguono gli Aragonesi che frazionano il potere
di uno Stato che stava appena nascendo sotto Federico II di Svevia. Lasciata in mano ad
una serie di avidi baroni e baronetti, Catanzaro comincia il suo lento declino ed il suo
isolamento dal resto dellItalia.
Solo col Rinascimento la città uscirà dal suo lungo letargo.
La seconda metà dellOttocento vede un cambiamento profondo
nelledilizia cittadina: viuzze e casupole fanno posto al lungo corso, lattuale
Corso Mazzini, tuttoggi arteria principale della città,
Ai bordi del Corso nascono una serie di caffè, di centri culturali e
dimponenti palazzi, opera non solo di maestri locali ma anche di artisti forestieri,
tra i quali il fiorentino Federico Andreotti ed il figlio Enrico. A questi si deve la
progettazione e decorazione del Palazzo Fazzari (1876), il Belvedere (Via F. De Seta o
Bellavista) e la creazione di Villa Margherita.
DA
VISITARE
Villa Margherita (già villa Trieste)
Il parco sorge sul terreno del giardino dellex Convento di S.
Chiara, oggi Caserma dei Carabinieri.
La particolare planimetria del Parco che sorge ad unaltitudine di
320 mt. sul livello del mare conferisce alla Villa laspetto di una terrazza dalla
quale si gode di una panoramica che va dalle montagne della Sila fino alle coste di Capo
Rizzuto.
Progettata dagli architetti Andreotti e arricchita dei giardini
lussureggianti del Feher la villa é il primo giardino pubblico della Città.
Inaugurato il 21 gennaio 1881 in occasione della visita della Famiglia
Reale, la villa venne intitolata "Villa Margherita", in onore della Regina; dopo
la seconda Guerra mondiale prese il nome attuale di "Villa Trieste".
Dopo i recenti lavori di recupero e ristrutturazione la Villa é
tornata al suo nome originario di Villa Margherita e al suo originario splendore.
Allinterno della Villa si trovano il Museo provinciale e la
Biblioteca Comunale "F. de Nobili" che custodisce migliaia di volumi, pergamene
e manoscritti molto antichi.
Museo provinciale
Linaugurazione del museo risale al 4 maggio del 1879.
Particolarmente importante é la collezione di monete: più di 8000
monete di età greca, romana -imperiale e repubblicana, bizantina, normanna e
sveva. A
tale collezione si affiancano ritrovamenti come lElmo di Tiriolo del IV sec. a. C.
ed una ricca raccolta di materiale preistorico, rappresentato da una collezione risalente
alletà del Ferro (IX-VIII sec. a.C.) ed una brattea aurea rappresentante la
"Adorazione dei Magi", capolavoro dellarte bizantina.
Tra i numerosi dipinti sono sicuramente da menzionare gli splendidi
quadri veristi del pittore catanzarese Andrea Cefaly e quelli più antichi come la
"Madonna in gloria" del caravaggesco Battistello Caracciolo e la "Madonna
della Ginestra" di Antonello de Saliba che mosta sullo sfondo i colli della città di
Catanzaro.
Museo delle Carrozze
Un ampio edificio stile medievale ospita la collezione di preziose
carrozze del barone De Paola, annesso museo della civiltà contadina.
Tel.
0961/469520
Museo risorgimentale
Fra i cimeli esposti uniformi,
buffettiere, armi dellepoca
garibaldina e delle guerre dAfrica e di Spagna.Molto interessanti le carte
cospirative, i diari di guerra e i documenti Mazziniani.
Tel.0961/ 727331
Fontana monumentale "Il Cavatore"
Opera degli anni 50 del noto artista calabrese Giuseppe Rito,
"il Cavatore"(colui che scava la roccia) è unimponente scultura in bronzo
su base di granito , posta in una nicchia "incastonata" nelle mura del complesso
monumentale del San Giovanni.
In posizione dominante su Piazza Matteotti, la statua
rappresenta il lavoro e la forza dei catanzaresi.
Monumento al Generale Stocco
In onore del generale garibaldino Francesco Stocco é la statua in
marmo del 1898 dello scultore Francesco Scerbo sita in piazza Osservanza.
SantOmobono
La chiesetta è probabilmente risalente al X secolo; Di piccola
struttura rettangolare, la chiesetta era legata spiritualmente a Costantinopoli ed al rito
greco-ortodosso. Fu sede della congrega dei sarti. Unica superstite delloriginario
nucleo edilizio bizantino, scampata ai terremoti ed al rinnovamento edilizio
risorgimentale,è attualmente sottoposta a restauro.
Chiesa del S.Giovanni
Fu eretta nel 1532 dalla Confraternita di San Giovanni Battista ed
Evangelista la chiesa di S. Giovanni Battista dei Cavalieri di Malta - i suoi Confrati
sono Cavalieri di Malta ad honorem. La facciata della chiesa tardorinascimentale è
vivacizzata da una scala ellissoidale costruita successivamente e da un portale scolpito
in pietra locale. Sovrasta il portale una nicchia che ospita la statua del Santo.
Complesso monumentale del S. Giovanni
Alla chiesa di S. Giovanni fu affiancato, nel 1563 lHospitio
della Congrega dei Bianchi di Santa Croce. Grazie ad un ingresso aperto abusivamente, nel
1663 divenne, sotto i padri Teresiani, parte integrante del convento che questi
costruirono.
Hospitio e convento divennero dapprima caserme e poi carceri.
Questi edifici ed i ruderi del castello ottocentesco sono diventati
oggi, dopo anni di restauri, complesso monumentale, con ampie sale per mostre ed
esposizioni.
La vista che si gode dalla terrazza è ampia e suggestiva.
Chiesa del Monte dei Morti e della Misericordia
Nel secolo XV alcuni notabili calabresi fondarono il Monte
della Misericordia attraverso il quale venivano raccolti fondi per compiere opere di
carità a suffragio dei defunti. Con il capitale (monte) raccolto fu costruita una
Cappella per le Anime del Purgatorio. Nel 1739 fu inaugurata la chiesa.
Lesterno della chiesa presenta una serie di elementi che tendono
a verticalizzare ledificio.
Su di una facciata liscia e austera merletti di pietra si dipartono dal
portale settecentesco tardobarocco per avvolgere il finestrone e la nicchia che ospita la
statua della Vergine. La coeva scala ornamentale è stata purtroppo rimpicciolita a fine
800. La cupola centrale del 1769 è decorata da un quadro di S. Filippo Neri
circondato da quattro Evangelisti.
Allinterno della chiesa sono conservate, tra le altre, quattro
tele del catanzarese Stadera del 1753 ed una Madonna con Angeli di Giovanni Del Prete del
1642. Sul portale un Crocifisso in cartapesta del600.
Il Duomo
Lattuale edificio sorge sulle rovine
dellantica chiesa del 1064 consacrata al culto dellAssunta e dei Santi Pietro
e Paolo, distrutta più volte da terremoti, incendi e dai bombardamenti del 43.
La nuova costruzione, inaugurata nel 1960, rispetta loriginaria
planimetria. Il campanile sormontato dalla statua in bronzo dell'Assunta, dello scultore
Giuseppe Rito, é alto 42 mt.
La struttura è a croce latina. La navata centrale ospita dieci quadri
di Lorenzo Jovino da Salerno a cui si deve anche larco trionfale rappresentante la
S.S. Trinità.
Alla fine del 500 risale il gruppo statuario "la Madonna col
Bambino" sita nel portico.
La cappella di
S.Vitaliano, protettore della città ospita un busto del
Santo del secolo XVI. Suggestivo è il grande organo a 3206 canne e 90 comandi.
Altre opere darte, arredi e suppellettili scampati al
bombardamento sono custoditi nel vicino Museo Diocesano.
Oratorio del Carmine
Del XVII - XVIII sec., e quindi accostabile alloratorio del
Rosario,è loratorio del Carmine.
Particolarmente interessante laltare e gli arredi in legno
riccamente intagliato risalenti al XVII sec.
Chiesa del SS.Rosario
Di origini quattrocentesche la chiesa ha subito diversi
rimaneggiamenti, nel XIX secolo la facciata è stata ricostruita in stile neoclassico.
Interessante soprattutto la collezione di opere darte che la
chiesa ospita tra cui la "Madonna del Rosario" del fiammingo Dirck Hendriksz
della seconda metà del seicento e la "Madonna della Purità" di Francesco
Cassano (1613).
Oratorio del rosario
Adiacente allomonima chiesa, ha interni decorati in stucchi,
intagli e parati risalenti al sec. XVII.
Il soffitto, un tempo decorato da intagli in legno di stile barocco,
ospita un affresco del pittore D. Grillo risalente ai primi del secolo.
E stato sede della corporazione dei setaioli.
Chiesa dellOsservanza
Linterno della chiesa è arricchito da un grande crocifisso
ligneo del tipo "doloroso" di fra Giovanni da Reggio (XVII sec.) e la
"Madonna delle grazie" di Antonello Gagini del 1504.
Chiesa di San Rocco
Ospita la statua di San Rocco di Giandomenico DAuria del 1564.
Basilica dellImmacolata
In posizione centrale su Corso Mazzini sorge la chiesa dellImmacolata,
loriginaria struttura ad aula della chiesa francescana del XIII secolo è stata più
volte rimaneggiata.La facciata è neoclassica.
Allinterno le cere della napoletana Caterina de Julianis del primo 700 e
pregevoli affreschi.
MARI
E MONTI
La città di Catanzaro, con unaltezza media sul
livello del mare di 320 mt., comprende nei suoi 111,34 kmq di estensione un territorio
incredibilmente vario e interessante che degrada da S. Elia, ai piedi della Sila, sino
alla costa di Lido, posto allo sbocco della valle della Fiumarella. Il suo clima è mite,
la media termica oscilla tra i 24° del mese più caldo ai 14° di quello più freddo.
Importante centro turistico, è dotato di una lunga spiaggia e di un
discreto apparato commerciale.
Sul lido sabbioso sorgono molteplici stabilimenti balneari e strutture
turistiche.
Dalla spiaggia si può praticare la pesca con canna da riva. I mesi che
vanno da aprile ad ottobre portano venti caldi meridionali. Il fondale ricco e pescoso è
sabbioso e non supera i 10 metri fino a 500 metri dalla riva.
Nelle vicinanze, nel comune di
Borgia, sorge il Parco archeologico della Roccelletta
che, tra alberi di ulivo secolari, conserva i resti della greca Skylletion e della romana
Scolacium.
Sabbiose o rocciose, a picco o dolcemente degradanti, le coste ioniche
sono unemozione sempre nuova, forte e indimenticabile.
La ricchezza paesaggistica di cui gode Catanzaro è merito non solo
della costa, quanto della montagna, vera anima della città.
Laghi e fiumi, foreste e pascoli caratterizzano
laltopiano della Sila che offre una varietà straordinaria di paesaggi.
Il Parco Nazionale della Calabria - Zona della Sila piccola, è
dotato di una rete di itinerari naturalistici, sentieri didattici, sentieri per disabili e
una riserva biogenetica.
In Sila sorge anche Taverna, a pochi chilometri da Catanzaro,
città natale di Mattia Preti, grande pittore del XVII sec. Molte delle sue opere sono
conservate a Taverna nella chiesa di S. Domenico.
Molte e caratteristiche le strutture turistiche.
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