1° Circolo Didattico Aldisio, Incontro-Dibattito su Giangurgolo
11 febbraio 2002


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GIANGURGOLO DAY

     Il Convegno promosso dalla PRO LOCO Città di Catanzaro in collaborazione con il Primo Circolo Didattico di Catanzaro ed il Touring Club Italia, ha posto al centro la maschera di GIANGURGOLO.

Catanzaro 11 febbraio 2002

     Damine, sceriffi, streghette, punk, cowboy, ma le attenzioni di tutti spettavano a lui, Giangurgolo, la maschera calabrese alla quale ieri il primo circolo didattico, nella saletta teatrale dell’Aldisio, ha dedicato un’intera mattinata.

     Ospite d’eccezione dunque la maschera giallo-rossa, dalle mille sfaccettature, dai mille comportamenti, dai nobili natali.

     Presenti le quarte classi dell’istituto Domus Mariae accompagnate dalle loro insegnanti, Elisabetta Curciarello,  Mena Masciaro e Antonella Saponaro. Presenti al convegno la Direttrice Didattica Angela Arturi, il presidente della Pro Loco Città di Catanzaro Giorgio Ventura, organizzatore della manifestazione e di tante altre iniziative della PROLOCO Città di Catanzaro, dei consiglieri Antonio Castagna e Rosanna Ferraiolo e dallo storico catanzarese Cesare Mulè che ha sottolineato l’importanza che oggi più che mai ricoprono le maschere calabresi, non solo Giangurgolo, anche Comiello, musicante sempre innamorato, dal berretto e dalle piume nere che trascorreva il suo tempo suonando serenate sotto i balconi o, ancora, la "pacchiana", con i suoi mille colori trine e merletti.

     Sul palcoscenico, chiarite dallo storico catanzarese, le quattro sfaccettature della maschera catanzarese. "Celebriamo oggi – ha spiegato – un avvenimento in onore della Calabria e della sua identità culturale, ludica, gioiosa e Giangurgolo con i suoi scherzi, costumi, personalità, interpreta l’animo ed il cuore dei calabresi".

     Accanto al teatro dei "grandi", esiste quello popolare, della strada, della piazza, dove i personaggi recitano non secondo un copione già scritto, ma all’impronta, inventano al minuto le battute, in dialetto.

     Dal punto di vista etimologico Giangurgolo vuol dire Gianni-Golapiena o l’insaziabilità di cibo e di vino che lo accompagna sempre.

     I colori giallo e rosso - che non rappresentano i colori della squadra di calcio catanzarese, come qualche bambino ha ipotizzato - sono i colori della Corona spagnola considerato che nel 600, quando nasce la maschera, la Calabria e tutto il Sud Italia erano sotto la dominazione spagnola. Giangurgolo nasce proprio quale caricatura ai Catalani spagnoli a quei condottieri prepotenti ed arroganti ma è anche lo studente calabrese che va a studiare a Napoli e si arrangia vivendo, non negli alberghi, ma in modeste pensioni tentando di innamorarsi della figlia del suo locatario per farsi offrire un pasto caldo. Sarà Benedetto Croce a scoprire e far giungere fino a noi il personaggio di Giangurgolo attraverso i copioni delle farse e delle parodie che lo vedevano protagonista .

     L’incontro si è concluso con la recita degli alunni della Domus Mariae e la premiazione di alcuni scolari con dei volumi offerti dall’editore Vincenzo Ursini.

     La Pro Loco Città di Catanzaro – ha dichiarato il Presidente Giorgio Ventura - si impegna a partire da questo convegno, alla rivalutazione della maschera di Giangurgolo affinché questa trovi la sua giusta collocazione tra le maschere italiane. Il Presidente Ventura chiede a questo proposito l’aiuto di tutte le Istituzioni e delle Associazioni Culturali presenti sul territorio.

     Intanto un grazie alla New Help che, quale associazione di volontariato impegnata sul territorio e, oltretutto, sviluppatrice del sito stesso della Pro Loco Città di Catanzaro, collabora attivamente a tutte le sue iniziative promuovendone la crescita e che offre, in questa occasione, una sintetica carrelata di foto della manifestazione.

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